martedì, 26 agosto 2008 – 13:43
spogliata di volontà – nuda d’arresa – squarciata a penetrare fin dove spargere veleno che uccida l’ultimo seme di memoria
amore mio salvami
venerdì, 29 agosto 2008 – 16:22
‘ieri’ ‘oggi’ ‘domani’ per fissare tre lembi di vita scorticata e così, appesa al muro, non può sfuggirmi la mancanza del tempo per inchiodare l’ultimo angolo di me
mercoledì, 03 settembre 2008 – 16:34
‘Similitudine’ – ha un rimbombo come di condanna, la tristezza del parallelo; via di fuga del dire non dicendo, stare accosto senza toccarsi e senza potersi mai separare.
domenica, 07 settembre 2008 – 06:01
Se è letto, è vero che mi raccolgo, qui, nel luogo dove si posa – in croce – sul corpo disteso il ricordo di un altro – sacro osceno – gesto d’amore, dite giaciglio e io giaccio, nell’impronta – guscio – vuoto eterno piena di grazia.
mercoledì, 24 settembre 2008 – 07:16
Tolti i complementi – cosa ho fatto dove quando con chi e perché – senza alcun interesse, resta il soggetto – io – insufficiente parte di un discorso sospeso lì, nel silenzio.
domenica, 05 ottobre 2008 – 02:28
Trovare posto ai vuoti portati in questa casa piena di vuoti, un posto al nuovo vecchio – specchio crudele di rughe eterne, fosse dove calare la croce di un rimpianto – se ci fosse.
sabato, 11 ottobre 2008 – 10:54
resterò una bozza in bianco e nero, figura non compiuta, cenni di gesti lievi – ho un corpo disegnato a mano – titubante tocco – linee d’aria – senza punti di congiunzione
venerdì, 17 ottobre 2008 – 12:28
Chiudi la porta che entra una lama di freddo scarnificante e si ferma contro un osso che regge – ancora – l’assalto di banditi armati di fame cieca e sorda vanità.
mercoledì, 19 novembre 2008 – 09:06
Un giorno smise di parlare di lui.
A ripensarci, quel giorno aveva smesso di parlare di sé.
venerdì, 05 dicembre 2008 – 08:14
Pudore? Paura. Dell’avere l’amore si dice dietro la tenda tirata col fare circospetto di chi ha rubato il mio di un’altra, d’un altro io, furto con scasso, da punire senza pietà.
giovedì, 01 gennaio 2009 – 21:23
«Issata a tre punti cardinali, benedico la terra ai piedi della croce.»
domenica, 04 gennaio 2009 – 12:26
e nell’ombra un’ombra di cagna che ringhia – difende
il tozzo di vita
sua
venerdì, 09 gennaio 2009 – 06:56
A forza di ripetere le nostre storie, si cristallizzano – diceva – e si cammina – avanti e indietro e per il lungo e per il largo – nel labirinto lunare di statuette di sale, senza le briciole di speranza per trovare l’uscita.
domenica, 11 gennaio 2009 – 08:45
…e mostriamo la nostra mappa – storia e geografia dell’io distinto – con dorsali di rocce valicati e campi insanguinati di battaglie perse, ma allo sguardo distante – volo d’avvoltoio o d’aquilone fuggito – apparirà l’insieme di una catena di monti – ricurvi sul dolore in fiumi e fiumare – e il mare – lì – specchio del sé, specchio di noi.